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La poesia di Jaccottet, tra le maggiori della letteratura francese del Novecento, conosce a partire dalla fine degli anni Settanta una nuova stagione, che si coagula alcuni decenni più tardi nell'importante volume Alla luce d'inverno. Si tratta di un libro che segna la scoperta della luce, dopo l'elaborazione di un lutto, una luce più intensa che emana dal cuore stesso delle cose terrene, fragili e precarie, ma per questo di lancinante bellezza. Lungo il cammino irto di antitesi inquietanti, la parola cerca la sua strada come un filo d'acqua stretto dalla roccia, sorretta da una musica a tratti celestiale.